Ancora ricordo la frase detta dal mio professore al corso di tecnologia dei materiali “ …Dovete entrare in empatia con il vostro committente, oltre a dargli supporto creativo e tecnico, dovete cercare di educarlo….”.
Questa frase mi è tornata in mente ieri, quando la signora che avevo davanti ,dopo avermi domandato che tipo di lampadina bisognava comprare per la lampada appena acquistata (tra i nostri prodotti abbiamo molte lampade moderne), sentendo la mia risposta, mi ha guardato come se le avessi parlato in una sconosciuta lingua aliena.
Capisco che in commercio ci sono milioni di lampade, e spesso non è facile afferrare le differenze, ma almeno le basi, secondo me, bisogna conoscerle.
Per questo motivo mi sono convinto a scrivere questo breve post per spiegarvi il minimo sindacale, e non farvi “affondare” nelle sabbie mobili dell’illuminazione.
A questo punto non inizierò una lunga e noiosa lezione d’illuminotecnica, utilizzando termini tecnici e spiegando temperature e rapporti lumen/watt.
Cercherò di spiegarvi in parole semplici,nel gerco tecnico ferramentista, e con alcune immagini, le differenze principali delle lampade che trovate oggi in commercio.
Iniziamo a dire che la prima grande differenza la possiamo fare tra lampade a basso consumo e lampade ad alto consumo.(passatemi il termine)
Questa è la prima differenza.
Non entro in merito alle lampade ad incandescenza, perché ormai è difficile trovarle e comunque saranno tolte dal commercio entro la fine del 2012.
Quelle di cui vi parlerò sono le lampade a basso consumo, che come dice la parola, consumano poco.
Anche qui non spiegherò tecnicamente quali sono le differenze, l’unica cosa che dovete sapere è che nella famiglia del “Basso consumo” rientrano le lampadine fluorescenti compatte a risparmio energetico
La prima caratteristica che dovete ricordarvi è l’attacco.
Denominato attacco a vite, può essere a passo grande (E27)
o a passo piccolo (E14).
La seconda caratteristica che dovete tenere a mente è il colore dominante della luce emessa, che e’ detta tonalita’ della luce.
In pratica con questo dato capiamo se la luce emessa è fredda o calda.
Se il colore dominante della luce tende al rosso si dice che la luce emessa ha una tonalita’ calda (Warm); se il colore dominante della luce tende al blu si dice che la luce emessa ha una tonalita’ fredda (Cool).
Solitamente questa caratteristica è espressa in Gradi Kelvin, ma per non confondervi le idee spesso, la tonalità della luce, è scritta direttamente sulle confezioni (insieme ai gradi di riferimento).
Quindi, a seconda dell’ambiente che volete ricreare, dovete prestare massima attenzione a questa caratteristica.
Ultime, ma non per importanza, sono le potenze di riferimento (basso consumo VS incandescenza), che potete trovare riassunte brevemente nella tabella allegata.
Vi ricordo che le forme delle lampade possono essere diverse (vedi figura allegata), ma le caratteristiche sono e rimangono sempre le medesime.
Ricordatevi , al momento dell’acquisto che:
- La durata delle lampade a basso consumo dipende non dalle ore di esercizio ma dal numero di accensioni effettuate.
- Una lampada a basso consumo risulta conveniente in tutti i casi in cui si prevede che debba restare accesa il più a lungo possibile senza mai essere spenta.
- Hanno bisogno di 30-60 secondi per arrivare all’effettiva intensità di luce.
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