All’interno del ciclo di lavoro delle materie plastiche un aspetto molto interessante e poco trattato riguarda il mondo delle texture superficiali.
Difficilmente ci imbattiamo in oggetti in plastica completamente lisci. Al contrario, quasi tutti presentano sempre leggere satinature o decorazioni, fino ad arrivare a texture complesse.
L’uso delle finiture ha un valore estetico molto importante, ma non solo. Se pensiamo alle finiture antiscivolo delle manopole o alle finiture antigraffio per le cover dei computer portatili, ci accorgiamo della valenza funzionale delle texture superficiali.
Con i metodi tradizionali, come la fotoincisione chimica o la goffratura, è possibile realizzare solamente texture bidimensionali, anche su superfici molto estese.
Negli ultimi anni stiamo però assistendo ad una vera rivoluzione: la realizzazione delle texture 3D, che consentono di massimizzare gli effetti funzionali ed estetici dei prodotti.
Questa nuova frontiera è stata raggiunta grazie all’utilizzo della tecnologia laser. Dalle semplici marcature la ricerca è riuscita ad adattare la tecnologia verso l’incisione di decori e pattern sempre più complessi. Il laser viene considerato un vero e proprio utensile, il cui diametro è pari a 6 decimi di millimetro. In questo modo è possibile realizzare finiture geometriche tridimensionali, come piramidi o semisfere oppure riprodurre fedelmente le imperfezioni della roccia o del legno, garantendo una straordinaria cura al dettaglio.
Quante più volte il laser passa, dunque scava, su una superficie, tanto più andrà in profondità.