“Ancora prima che venisse usato il termine design per definire una produzione giusta per oggetti che rispondono a funzioni necessarie, tali oggetti erano già in produzione e si continuano a produrre, e ogni volta vengono migliorati secondo i materiali e le tecnologie usati. Sono oggetti di uso quotidiano elle case e nei posti di lavoro e la gente li compera perché non seguono le mode, non hanno problemi di simboli di classe, sono oggetti ben progettati e non importa da chi.
Questo è il vero design.” (Bruno Munari- Da Cosa nasce cosa)
Con queste parole Bruno Munari, nel suo libro Da cosa nasce cosa, assegnava il compasso d’oro a prodotti progettati da ignoti designer.
Ho citato il grande Maestro perche’ sempre più spesso vedo in giro oggetti che non hanno nessun tipo di funzione, uguale a molti altri che già sono in commercio, che non apportano nessun miglioramento rispetto ai prodotti già esistenti, semplici copie, con l’aggiunta di colori e grafiche accattivanti, che non raccontano storie, che non suscitano emozioni.
Oggetti che svolgono- nel migliore delle ipotesi- male o parzialmente la loro funzione, oggetti che non hanno senso di esistere.
In poche parole oggetti inutili, che creano soltanto inquinamento ambientale e confondono le idee a chi non conosce il vero design di qualità.
Questo preambolo è per introdurre una rubrica che da tempo ho intenzione di inserire nelle pagine del nostro blog.
Una rubrica che attingerà immagini e contenuti dal passato, andando a riscoprire e segnalare gli oggetti di design che sono entrati nella storia di questa disciplina, progettati dai grandi maestri del design o da semplici ignoti.
Il motivo di questa rubrica è cercare di mettere a fuoco le scelte formali e le tecniche di produzione di quello che è stato realizzato e progettato – “di design” – in questi anni.
Il primo oggetto che presentiamo è la lampada Eclisse progettata nel 1965 da Vico Magistretti e prodotta da Artemide.
La lampada Eclisse è una lampada da comodino “di design”, realizzata in metallo smaltato, formata da due gusci emisferici sovrapposti trattenuti da un perno, così da poter essere girati e regolati per ottenere il fascio di luce desiderato.
Un sottile fascio di luce o un fascio intenso semplicemente ruotando una semisfera, questa l’innovazione che portò, nel 1967, la lampada Eclisse a vincere il Compasso d’Oro.