Metacrilato trasparente
Quanto sto per scrivere a molti sembrerà scontato, ma in considerazione delle numerose volte in cui mi sono ritrovata a ribadire gli stessi concetti, mi sono detta che forse il post che segue non è poi così ovvio.
Userò terminologie tecnicamente non appropriate, ma che il pubblico ha ormai assimilato nel corso degli anni per definire i vari prodotti
Esistono diverse plastiche trasparenti, quelle più note al consumatore sono:
– il metacrilato, dai più conosciuto come plexiglas, perspex o plex
– il policarbonato, che molti credono esista solo alveolare – cannettato -, ma che in realtà viene prodotto e commercializzato anche in lastre compatte (lisce)
– il polistirolo compatto, conosciuto come kristal, per capirci quello che troverete in qualsiasi ferramenta attrezzata
Potrei andare avanti, ma vi confonderei le idee con nomi di plastiche che difficilmente entreranno nelle vostre case, quindi cercherò di non scendere nello specifico tecnico, ma di farvi capire di cosa sto parlando attraverso l’uso che ne viene fatto
Il plexiglas è il prodotto da cui ricaviamo i nostri arredi ed oggetti, prima di parlarvi di queste lastre vorrei concedermi una specifica:
si scrive plexiglas e non plexiglass, anche se tutti i motori di ricerca lo indicizzano anche con due “s” finali è un errore.
Plexiglas è il marchio tedesco che ha portato il metacrilato in Italia.
Nulla di più.
Come dicevo noi lo usiamo per la realizzazione di oggetti ed arredi, ma in realtà è un materiale che si presta a innumerevoli tipi di lavorazione, per cui troverete espositori, targhe, totem, scatole, urne, insegne luminose, fino ad arrivare a parabrezza per imbarcazioni o ciclomotori e addirittura barriere antirumore.
Lavorato meccanicamente a freddo o stampato a caldo l’uso che se ne fa sembra essere infinito
Il suo grado di trasparenza supera il 90%, più del vetro, è infatti totalmente privo di quel riflesso verdino che noterete lungo il perimetro di una lastra di vetro.
Policarbonato e plexiglass: differenze
Ma passiamo al policarbonato, oggi famoso nel mondo dell’interior design grazie alle sedie disegnate da Starck e prodotte da Kartell, ma fino a qualche anno fa se si parlava di policarbonato si stava parlando di lastre alveolari utilizzate per le coperture o di lastre compatte per uso industriale.
In effetti ciò che Kartell sta facendo è l’uso appropriato di questo materiale: la produzione industriale mediante stampaggio.
Il policarbonato è più resistente del metacrilato, sia agli urti che ai graffi, ma non si presta a nessun tipo di lavorazione oltre allo stampaggio industriale, quindi se state pensando ad un oggetto in policarbonato, pensate a grandi quantità… inoltre non è un materiale trasparente economico.
Nella foto la seduta Mr.Impossible di Starck prodotta da Kartell.
In realtà io non amo molto questo prodotto, lo trovo poco elegante perché privo della brillantezza e del grado di trasparenza propri del metacrilato, se avete notato il suo profilo grigio capirete cosa intendo.
Infine abbiamo il polistirolo compatto, detto metacrilato cristal, stiamo parlando delle latrine che ognuno di voi ha nel proprio box doccia, quelle goffrate o con le goccioline, anche se vi è stato venduto come plex, in realtà parliamo di un prodotto di bassissimo livello e prezzo, di facile rottura e nel tempo tende ad ingiallire.
Come potete distinguere i tre prodotti?
Tolto il polistirolo compatto, che non è paragonabile agli altri due, si possono notare le seguenti differenze:
Innanzitutto il prezzo, il policarbonato costa circa un 30% in più del metacrilato, apparentemente quello alveolare sembrerà più economico, di fatto state acquistando una lastra vuota all’interno
Segue il colore e la flessibilità, qui dovrete essere più attenti, il policarbonato, come vi ho detto ha un riflesso grigio che il metacrilato non ha, non ha la stessa brillantezza ed è più flessibile a parità di spessore, infatti può essere anche piegato a freddo
Mi sono dilungato sull’ovvio…spero di esservi stato utile e di non avervi annoiato troppo.
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Grazie per la chiarezza, nel mio lavoro mi trovo a dover usare entrambi i materiali: plexiglas e policarbonato compatto.
Mi è stata molto utile.
Grazie a te per averci letto!
Volendo incollare sulla parte di muro tra il piano cottura e i pensili della cucina una lastra bianca lucida, è più indicato il plexiglas o il policarbonato? hanno problemi con il calore dei fornelli o l'acqua del lavandino?
sconsigliamo sempre di usare prodotti plastici dietro al piano cottura
il metacrilato (plexiglas) è altamente infiammabile
ed anche se il policarbonato è in classe 1 di reazione al fuoco, vicino alla fiamma si rovina
nel caso in cui non riesca a trovare materiali alternativi che non si alterano col calore
possiamo consigliare le lastre composite alluminio/polietilene/alluminio
facilmente reperibili nei colori bianco lucido e argento
dimensioni standard cm 150×300
più comunemente chiamate dibond o reinobond
Francesca Soluzioni