Si chiama Motherboard,che significa scheda madre, ed è stato presentato alla mostra ECOTRANSPOP dalla galleria “Edizioni Galleria Colombari“di Milano,durante l’ultima edizione del Fuori Salone.
Ma perche’ Motherboard non è un semplice specchio?
Romolo Stanco ce lo illustra in questo modo:
“MotherBoard è un oggetto dalla forte valenza concettuale, uno specchio
che “include” – grazie a una sofisticata lavorazione laser – una
traccia fuori scala presa in prestito dai circuiti elettronici.
MotherBoard genera una interpretazione grafica della realtà riflessa,
e rivendica la propria valenza pop annullando il significato
funzionale di un oggetto tecnico e trasformandolo nella propria
esclusiva rappresentazione – come la bandiera americana di Jasper
Johns che si trasforma nella propria immagine simulacro e che, così,
diventa arte –
MotherBoard tuttavia, non è un’opera da contemplare ma un oggetto che
cattura ed altera l’immagine riflessa restituendo una realtà
“alternativa”, violata da elementi che appartengono alla matericità
dell’oggetto specchio, ma non a quella del mondo “reale” che viene in
esso trova rappresentazione.
Il senso è quello di una attiva trasfigurazione dell’immagine
(compiuta dall’oggetto) attraverso una presa di coscienza (da parte
dell’utilizzatore, si spera…) dell’appartenenza ad un epoca, a una
cultura nella quale spesso non si conosce il senso e il significato di
ciò che ogni giorno si utilizza, dei quotidiani strumenti di lavoro e
di svago. Così, le tracce dei circuiti stampati vengono “tatuate” sul
viso dal più innocuo degli oggetti, da uno strumento che non ha
“tradizionalmente” altro scopo se non quello di mostrare una copia
bidimensionale della realtà. Le tracce sono incise all’interno del
cristallo dello specchio (non sulla superficie) grazie a una
tecnologia laser presa a prestito dalla neurochirurgia.”
2009 Specially made for the ECOTRANSPOP exhibit
Dim.: Specchio Rettangolare cm 45×90; specchio circolare diam. cm 45; specchio quadrato cm 45×45
Edizione limitata 1/6 + 1AP per EDIZIONI GALLERIA COLOMBARI
Definito “Poeticamente dissacrante” per la sua sensibilità ed ironia in progetti assolutamente inusuali, lavora in collaborazione di prestigiosi istituti di ricerca (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Laboratorio Sperimentale del Politecnico) con un approccio progettuale caratteristico sia dal punto di vista compositivo che concettuale.
Domus, in un profilo/intervista sul numero di aprile pubblica Romolo Stanco tra i “giovani talenti del design internazionale”. Il suo approccio rifugge dai canoni accademici e da una formalizzazione di pensiero; ispirato dalle logiche paradossali e contraddittorie della fisica contemporanea, dalle ricerche della biomedicina, dal fascino dell’arte di strada, Romolo Stanco sviluppa i suoi lavori con un approccio di volta in volta differente, animato da una amore e da una devozione assoluta per l’idea di partenza e la consapevolezza di una evoluzione non lineare, dinamica e in continua interazione con il progetto e con il mutevole mondo in cui, ogni giorno, si trova a vivere.
Un ringraziamento a Romolo per la sua disponibilità.
Romolo Stanco – architetto
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